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World cancer day 2023

Secondo l’ultimo rapporto dei tumori, in Italia sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro (nel 2020 erano 376.600), 205.000 negli uomini e 185.700 nelle donne. Negli ultimi due anni, l’incremento è stato di 14.100 casi. Il tumore più frequentemente diagnosticato è il carcinoma della mammella (55.700 casi, +0,5% rispetto al 2020), seguito dal colon-retto (48.100, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), polmone (43.900, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), prostata (40.500, +1,5%) e vescica (29.200, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne).

La pandemia ha determinato un calo delle nuove diagnosi, legato in parte all’interruzione degli screening oncologici e al rallentamento delle attività diagnostiche, e oggi si assiste alla ripresa dei casi di cancro come in altri Paesi europei. Questo incremento rischia di peggiorare, se non si pone un argine agli stili di vita scorretti. Il 33% degli adulti è in sovrappeso e il 10% obeso, il 24% fuma e i sedentari sono aumentati dal 23% nel 2008 al 31% nel 2021. Dall’altro lato, vi è stata una ripresa dei programmi di screening, tornati nel 2021 ai livelli pre-pandemici.

Questi dati derivano dal rapporto sui tumori in Italia, giunto alla dodicesima edizione, che descrive gli aspetti relativi alla diagnosi e terapia delle neoplasie grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), Fondazione AIOM, Osservatorio Nazionale Screening (ONS), PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), PASSI d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPeC-IAP), raccolto nel volume “I numeri del cancro in Italia 2022”, scaricabile QUI.

Da anni, i dietisti sono impegnati nella lotta alla malnutrizione in oncologia, definita una “malattia nella malattia”, di cui si calcola siano affetti 33 milioni di persone in Europa, con un costo sociale di circa 120 miliardi di euro. Secondo gli studi, prima di iniziare un trattamento, dal 30% al 50% dei pazienti oncologici sono potenzialmente malnutriti in particolare i pazienti con tumori gastrointestinali, testa-collo e polmoni. La malnutrizione e, in particolare, la perdita di massa muscolare, è associata ad una minore qualità della vita, maggiori complicanze chirurgiche, una progressione della malattia ed una ridotta sopravvivenza.

La valutazione della malnutrizione è ancora troppo poco praticata in ambiente ospedaliero. È essenziale che la valutazione nutrizionale sia un elemento imprescindibile nell’approccio al paziente affetto da patologia oncologica, già nel corso della prima visita, e che sia garantita una presa in carico ottimale del paziente, basata sulle evidenze scientifiche, con una valutazione proattiva dello stato nutrizionale, subito dopo la prima visita oncologica o prima di iniziare il percorso di cura in modo da rendere efficace l’intervento valutativo.

È questo l’obiettivo del position statement "Supporto nutrizionale in oncologia. Per una migliore qualità di vita durante il percorso di cura", recentemente pubblicato dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI) assieme all’AIOM Working Group Nursing dell’Associazione italiana di Oncologia Medica (AIOM), con il supporto della stessa Associazione e di FAVO, Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, SINPE, Società italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo, ASAND, Associazione tecnico scientifica dell’Alimentazione Nutrizione e Dietetica, AIRO, Associazione italiana di Radioterapia e Oncologia clinica e SICO, Società italiana di Chirurgia Oncologica.

La presa in carico del paziente con alterazioni dello stato nutrizionale ha evidenti implicazioni di politica sanitaria sulla programmazione e l’organizzazione dei servizi che dovrebbero garantire un “percorso nutrizionale del paziente oncologico”. La valutazione multidisciplinare deve essere eseguita dal team con il coinvolgimento di tutti i professionisti al fine di garantire una presa in carico appena formulata la diagnosi.

Il documento è stato redatto anche con la supervisione dei colleghi ASAND che fanno parte del gruppo intersocietario, che si è confermato utile a mettere in comune competenze, esperienze ed approcci ed ha costituito l’occasione per sperimentare, ancora una volta, quanto il lavoro in équipe sia l’unico modo per garantire ai pazienti qualità assistenziale.

Ringraziamo i colleghi del gruppo di studio ASAND Oncologia per il loro impegno, a supporto del paziente oncologico e della più elevata qualità dell’assistenza e del supporto nutrizionale.